La psicoterapia, la ‘cura con le parole’ di Freud e basata anche sulla relazione d’aiuto tra persone, è in realtà un trattamento che coinvolge il cervello, i suoi circuiti neurali, la chimica della mente, al pari dei medicinali utilizzati in psichiatria. Questa è una delle scoperte più importanti dal campo delle neuroscienze. In questi ultimi anni. Sempre per questi suoi ‘correlati’ con il cervello la psicoterapia, si è nel Convegno sottolineato come, in realtà, essa coinvolga anche il corpo del paziente e si apre quindi una prospettiva importante con le terapie cosiddette ‘mente-corpo’: esse coinvolgono sia la mente (pensieri, emozioni) che il corpo (ad esempio con l’attività fisica, la cura dell’alimentazione, dei ritmi biologici, del sonno, di stimolazioni sensoriali e così via), e che stanno progressivamente diffondendosi, forti anche di una serie di prove e evidenza di efficacia nella letteratura scientifica internazionale, molto rilevanti.
Questi i risultati emersi dal Convegno La psicoterapia al tempo delle neuroscienze tenutosi venerdì 28 aprile a Villa Rosa Viterbo presso il Centro Congressi della struttura, che ha visto alternarsi come relatori i professori Massimo Biondi, Vincenzo Guidetti e Teodosio Giacolini.
Villa Rosa da 114 anni rappresenta un punto di riferimento sul territorio in ambito di salute mentale per opera dei professionisti e delle religiose che quotidianamente operano secondo i valori ed il carisma ospitaliero che ispirarono il Fondatore San Benedetto Menni, come ha ben sintetizzato la Superiora di Villa Rosa, Suor Mariella Giannini.
Il convegno ha visto la partecipazione della Sindaco di Viterbo Chiara Frontini che ha sottolineato quanto il disagio mentale e le patologie ad esso collegato, ancora più dopo il periodo Covid, debbano essere affrontate in maniera attenta, in particolare richiamando l’importanza di intervenire rispetto al disagio giovani e in tema di prevenzione; il consigliere regionale Daniele Sabatini che ha evidenziato il dovere delle istituzioni di cercare di capire come aiutare la comunità e in particolare i cittadini più fragili, rispetto alla gestione della presa in cura e della prevenzione di situazioni di potenziale pericolo per la persona e per gli altri.
Il vescovo di Viterbo Mons. Orazio Francesco Piazza ha chiarito quale sia il ruolo della spiritualità ricordando che la persona è fatta di corpo, mente e anima. Se queste tre energie funzionano in armonia, la persona è integra e sana. Se queste energie non funzionano in modo armonico, in sintonia, la persona perde la propria integrità e salute.
Inoltre, la superiora provinciale suor Maria Asuncion Riopedre ha ricordato lo sviluppo della psichiatria comunitaria della riabilitazione e della Congregazione delle Suore Ospedaliere nel mondo, anche sottolineando il contributo della Fondazione FIDMAG ad essa collegata dedicata alla ricerca particolarmente in psichiatria.
Durante il Convegno sono intervenuti anche i professionisti dei vari settori disciplinari al lavoro in Villa Rosa e altre strutture della salute mentale, discutendo e approfondendo diversi aspetti. E’ stata un’occasione che estende queste conoscenze, sopra descritte, anche al campo della riabilitazione, delle scienze infermieristiche, delle attività delle RSA, quindi una potenzialità a tutto campo, che si sta avviando, pian piano, a potenziarsi proprio nella strutture di Villa Rosa.
Oltre alle attività di cura e assistenza nell’ambito del disagio mentale, che ha assunto un significativo rilievo nella società negli ultimi anni, i servizi di salute mentale, viste le esigenze in materia in continua e rapida crescita, hanno di fronte una nuova sfida con la quale misurarsi, sia relativa alla persona che a livello sociale. Nevio Boscariol, direttore di Villa Rosa fa una proposta: “Tra le possibili strategie di intervento sarà infatti necessaria una maggiore integrazione strutture-territorio che include la popolazione, tra servizi sanitari e sociali e la ridefinizione della normativa di riferimento. nazionale e regionale, incorporando un concetto di “sostenibilità” che si basi sulla considerazione che per il benessere dell’intera società, delle famiglie, della persona non possiamo non prenderci cura delle malattie mentali di ogni forma con un’ampia e integrata possibilità di setting assistenziali e riabilitativi”.