Rinascere dall’ombra: il coraggio di essere amata
Mi chiamo Agata (nome di fantasia) e ho 40 anni. Vivo da tempo nella Casa di Cura Villa Rosa a Viterbo. Scrivo questa lettera il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per raccontare la mia storia. Non perché mi piaccia ricordarla, ma perché credo sia importante dare voce a chi ha sofferto e soffre ancora in silenzio.
Sono cresciuta in una famiglia dove l’amore non c’era. Mio padre e i miei fratelli usavano solo parole dure, mani pesanti, minacce che facevano paura. Mi dicevano che non valevo niente, che non avrei mai fatto nulla di buono nella vita. A volte mi picchiavano senza motivo, altre volte ero io il motivo, come se fosse colpa mia essere nata. E mia madre, che avrebbe dovuto difendermi, non diceva niente. Restava zitta. Si girava dall’altra parte, e questo forse mi faceva ancora più male. Mi sentivo invisibile, sola, sbagliata.
Da bambina cercavo di capire. Forse avevo fatto qualcosa di brutto? Forse ero cattiva? Mi sembrava normale che mi trattassero così, perché non conoscevo altro. Poi, crescendo, ho capito che quella non era normalità, era violenza. Ma era troppo tardi. Quei maltrattamenti mi avevano lasciato segni profondi, non solo sul corpo, ma soprattutto dentro. Non mi fidavo più di nessuno. Pensavo che gli uomini fossero tutti uguali a mio padre e ai miei fratelli. Non riuscivo a parlare con nessuno. Vivevo con un peso sul cuore che non andava mai via.
Quando sono arrivata qui, a Villa Rosa, non credevo che qualcosa potesse cambiare. Ero come una pianta secca, senza più radici. Ma pian piano, grazie ai medici, agli operatori e agli altri pazienti, ho iniziato a vedere una luce. Hanno ascoltato la mia storia, senza giudicare. Mi hanno aiutata a capire che quello che ho vissuto non era colpa mia. Mi hanno insegnato a sentirmi di nuovo una persona, con un valore, con dei diritti.
Non è stato facile. Ho dovuto affrontare tante paure. Ho dovuto imparare a fidarmi di nuovo, e non è semplice quando per tutta la vita hai conosciuto solo tradimenti e dolore. Ma giorno dopo giorno, ho scoperto che esistono persone buone. Persone che vogliono aiutarti senza volere niente in cambio.
Oggi posso dire di stare un po’ meglio. Ho ancora ferite aperte, ma ora so che si possono curare. Grazie a Villa Rosa ho conosciuto anche un uomo speciale, un ex-ospite come me. Lui mi ha fatto vedere che non tutti gli uomini fanno del male, che c’è chi può rispettarti e amarti per davvero. Con lui sogno un futuro. Sogno di sposarmi, di costruire qualcosa di bello, di avere finalmente una vita normale.
Scrivo questa lettera perché vorrei dire a tutte le donne che subiscono violenza di non arrendersi mai. La violenza non è amore, e chi ci fa del male non ha il diritto di farlo. So che è difficile uscire da certe situazioni, ma è possibile. E quando inizi a vedere un po’ di luce, capisci che puoi rinascere. Non importa quante volte sei caduta, l’importante è rialzarsi.
A tutte voi, che magari state leggendo queste parole, dico: abbiate coraggio. Parlate, chiedete aiuto, non restate sole. C’è sempre qualcuno disposto a tendervi una mano. Io sono qui oggi, viva e con la speranza nel cuore, perché qualcuno mi ha teso la sua.
Grazie per aver letto la mia storia. E grazie a Villa Rosa, che mi ha dato una seconda possibilità. Ora so che merito di essere amata, come tutte noi.
Agata
Dedicata ad Agata e a tutte le Donne
Ascoltando la storia di Agata, in quanto uomo (pur non avendo mai usato violenza a nessuno) ho fatto un mea culpa.
Intendo dedicare il messaggio contenuto nella mia canzone ENNY non solo ad Agata e a tutto il genere femminile, ma anche agli uomini, mettendo in evidenza che è un universo meraviglioso quello delle Donne e che è giunta l’ora di smetterla con ogni forma di violenza contro di loro.
E’ giunta l’ora perché tutti gli uomini imparino a conoscere questo mondo così “dolcemente complicato”, prendendo spunto da Agata che per oggi è la portabandiera di questo universo.
Può sembrare banale, ma io ancora spero che la violenza sulle donne non si eserciti più!
ENNY
Enny è una favola antica, un racconto, una storia, una poesia.
Enny che guarda lontano sperando in un mondo senza follia.
Enny che soffre in silenzio il dolore che morde senza pietà.
Enny che a volte si incazza per una dura, triste realtà.
Racconta, dai, che cos’hai nel cuore, forse in cerca dell’amore, stai sicura presto tu l’avrai.
Tra forti dubbi e delusioni, prese in giro, tentazioni, la tua vera luce troverai.
Enny che sbarca il lunario, lavoro, fatica e umiltà.
Enny che paga salato il prezzo bastardo della sincerità.
Occhi come pellicole di foto a colori nei giorni di festa.
Enny davanti a tutti a pugni stretti per la protesta.
Ma non finire mai di lottare, porta avanti il tuo ideale.
Con la rabbia ed il sudore forse qualche cosa cambierà.
E se nessuno poi ti vuol seguire, non importa, non morire.
Tira avanti, non mollare, forse un giorno chiaro tu vedrai.
Enny che vive lottando in questo mondo di assurdità.
Enny goccia di pioggia in questa deserta, cruda realtà.
Gianluca Iacoponi